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Storia di una rinascita Recupero della borgata: modello di sviluppo sostenibile per la montagna



La Fondazione Nuto Revelli vuole fare di Paraloup il luogo di una doppia memoria: quella della guerra partigiana e quella della vita contadina che si svolgeva qui prima dell’abbandono.

Il recupero di Paraloup parte dalle stesse esigenze di allora: disporre di un luogo povero nel silenzio, un luogo di preparazione – in mezzo a tanto smarrimento e confusione di democrazia ed ideali – per pensare al domani e per far rinascere un pezzo di montagna come testimone fisico di una memoria storica non ossificata.

Quando per la prima volta Teo de Luigi lanciò l’idea di “recuperare” Paraloup, sollevò un entusiasmo forse da lui stesso inaspettato.
Era il 25 aprile del 2006.  A distanza di un anno nel municipio di Rittana si siglavano gli atti di acquisto delle prime baite ruderi

Questi forti valori ed un grande entusiasmo hanno animato il gruppo di architetti formatosi spontaneamente intorno ad Aldo e Giovanni Barberis, composto da Valeria Cottino, Dario Castellino e Daniele Regis
Grazie al reperimento delle risorse economiche necessarie (Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRC, Fondazione CRT), la borgata è stata ricostruita con un progetto architettonico innovativo e sostenibile, armonicamente inserito nel paesaggio secondo i criteri della Carta internazionale del Restauro e con materie prime lavorate dagli artigiani del posto.

Un impianto geotermico per il riscaldamento dei locali comuni, un certo numero di pannelli solari, l’uso di isolanti ad alta efficienza nelle pareti degli edifici consentono di impostare una borgata pulita, a basso impatto ambientale ed economicamente autosufficiente.

Ad oggi le baite ristrutturate sono 5 e sono in corso trattative per proseguire i lavori di recupero e ampliamento. 
Per accogliere spettacoli teatrali all’aperto ed offrire un luogo idoneo ad incontri e laboratori, nella zona antistante la terrazza del rifugio è stato realizzato un ampio teatro in legno.

 

Il progetto Paraloup intende favorire non solo il restauro architettonico e fisico della borgata, ma anche il suo recupero sociale e produttivo finalizzato alla rivalorizzazione dell’area, dimostrando la sostenibilità economica di un sistema integrato di attività (turisticoculturale, agro-silvo-pastorale, artigiana…) che a partire dal suo nucleo centrale si riverberi sull’intero territorio circostante.

 

A soli quattro anni dall’avvio del primo cantiere, il recupero di Paraloup ha già ottenuto una serie di riconoscimenti per la qualità e la sostenibilità del suo progetto. Prima fra tutti, la menzione speciale al prestigioso Premio Konstruktiv per la migliore architettura alpina sostenibile in ambito europeo e la candidatura al Premio Gubbio per il paesaggio 2012.
Nel 2011, Legambiente ha conferito a Paraloup la Bandiera Verde della carovana delle Alpi per la sostenibilità del suo recupero. A settembre 2012 Paraloup era presente all’inaugurazione del Padiglione Italia alla Biennale dell'Architettura di di Venezia, come parte di un’installazione multimediale e al salone Made Expo di Milano a ottobre 2012 nell’ambito dello spazio dedicato ai borghi sostenibili d’Italia.

 

 

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